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Pescaia di Santa Rosa
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Dopo un bel po’ di tempo, mi sono ritrovata nella mia Firenze.
Dopo qualche tentativo andato male, sono riuscita a vedere il mio caro amico Mike. Io e Mike siamo amici da tanto tempo e la nostra amicizia é sempre più profonda, via via che cresciamo.
La cosa più bella che mi trasmette é proprio l’amore per questa città, che a volte mi dimentico.
Mi fa sentire a casa in un posto che da sola non riesco a vivermi a pieno.
In una giornata di sole ma molto fredda, ci siamo trovati in centro e, dopo essere fuggiti dalla protesta dei venditori ambulanti, abbiamo fatto una camminata in centro, con mascherine e debita distanza (COVID-19 comanda ancora).
Passeggiando sul Lungarno, abbiamo deciso di scendere nella pescaia di Santa Rosa.
Le pescaie sono delle chiuse su fiumi o canali che hanno la funzione di deviare le acque o alzarne il livello. Quelle situate sull’Arno sono molte, e proprio quest’anno é stato realizzato un progetto rendere elettricamente produttive 13 di esse.
Quella di Santa Rosa é una pescaia particolare, perché si trova vicino al centro di Firenze, regalando un panorama mozzafiato.
É situata nel quartiere di Santo Spirito a Firenze, sul Lungarno Soderini. Così, al tramonto, ci siamo visti tutta la città colorata di arancione e illuminata da vera “golden hour”.
Quando l’acqua nel fiume scarseggia, il fiume si prosciuga e lascia vuoto un ampio spazio proprio sul suo letto. Spesso i ragazzi ci vanno a leggere, a studiare o passare il tempo, insieme a pescatori e sportivi.
La pescaia é stata costruita nel Duecento in seguito all’esigenza di disporre di energia idraulica per il settore della lavorazione della lana della famiglia d’Ognissanti. Difatti, dalla pescaia é visibile la Chiesa di Ognissanti.
Il nome attuale viene dal torrino di Santa Rosa, situato a poche decine di metri.
Agli inizi, la pescaia di Santa Rosa, veniva chiamata “Sardigna”, un sito maleodorante perché veniva usata come discarica di rifiuti, in particolare quelli della macellazione.
Il fiume Arno era navigabile fino alla pescaia di Santa Rosa e perciò fu utilizzato per trasportare le merci più pesanti in città (sin dall’età romana).
Le barche che utilizzavano erano i navicelli, barche dal fondo piatto a due alberi. (vedi associazione arbit)
Cosi nacque il porto d’Arno: il “Porto del Pignone”, che si estendeva dal parco delle cascine fino al Torrino di Santa Rosa.
La Pescaia di Santa Rosa a Firenze – Fotografo: Balocchi Vincenzo – Data dello scatto: 07/1953 – Credito fotografico: Archivi Alinari, Firenze
Attualmente la pescaia serve a tutelare la portata liquida e solida del fiume, prevenendo il rischio idrogeologico che potrebbe destabilizzare l’alveo.
Il salto é di circa 7 metri e la forza della corrente é considerevole.
Sulla pescaia si trova una targa del 1818, nella quale vengono descritti i lavori di rialzo della Pescaia per favorire l’ingresso delle acque dentro il canale macinante .
“Nell’anno 1818, per richiamare il corso delle acque verso il canale sulla destra del fiume, fu alzata d’un braccio rasente questa sponda. La cresta della pescaja e condotta in declive fino al piano orizzontale della antica.”
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