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Camogli: la “terra in basso”
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Dopo tanto tempo, un appuntamento.
Tra un impegno e l’altro é facile dimenticarsi di noi stessi e delle relazioni più importanti.
Prendiamo la macchina e decidiamo all’ultimo minuto la destinazione: Camogli.
La strada é lunga ma piena di parole che riempiono il tempo, il futuro, i piani dei prossimi mesi.
Arriviamo, parcheggiamo un po’ lontani e iniziamo a scendere per le stradine di Camogli, piccole ed eleganti, incontrando cose che ci hanno fatto sorridere.
Scendiamo dai vicoli, arriviamo al lungomare.
Il lungomare, molto turistico, é stato costruito recentemente rispetto al resto della cittadina, in seguito alla decisione di abbattere la prima riga di edifici, ormai consumati dalla salsedine.
Camminiamo fino ad arrivare al porto, collegato a quella che un tempo era una piccola isola.
Essa era circondata da mura, all’interno dei quali gli abitanti della città potevano ripararsi dai pericoli e dai pirati.
L’isola era totalmente staccata dalla terra ferma e si poteva raggiungere grazie ad un ponte di barche, così, in caso di pericolo o di attacchi dai pirati, esso poteva essere disciolto.
Successivamente, nel 1400 venne costruito un vero e proprio ponte fisso.
Oggi la lingua d’acqua che separava l’isola dalla costa si é riempita di ciottoli e residui, creando la bellissima romantica Piazza Colombo.
Saliamo sull’isola, oltrepassiamo la chiesa e arriviamo ad un piccolo piazzale che mostra tutta la città nel suo piccolo golfo.
Ci fermiamo ad osservare il panorama, in una bellissima giornata di sole che vivacizza i colori.
Camogli é caratterizzata da alti edifici colorati, uno affiancato all’altro che si affacciano sul mare. Sulle facciate si notano i cosiddetti “marcapiani”, ovvero delle linee decorative che incorniciano gli edifici, che permettevano ai marinai di riconoscere la propria casa da lontano al ritorno dalla pesca.
A volte le facciate venivano modificate anche in base agli eventi importanti, come la nascita di un figlio. Da lontano l’effetto é molto piacevole, geometrico e colorato! Insomma, da film.
La cittadina é stata costruita a picco sul mare a causa della forma del territorio, e questo aspetto permette a Camogli di godere di un clima particolarmente temperato che la protegge dai venti freddi e la rende una meta ambita da tante persone.
Camogli ha origini preistoriche (sono stati ritrovati residui di materiale ceramico del XVI secolo a.C.) e vive in simbiosi con il mare.
La sua storia ruota attorno al commercio marino e il trasporto. Nel 1855, la guerra di Crimea con Cavour gli permise di arrivare ad avere circa 700 grandi velieri, confermando l’appellativo della “Città dei mille Bianchi Velieri”.
Le ricchezze conquistate per mare durante la guerra contro l’Austria nel 1866, permisero alla città di costruire opere come l’ospedale, il Teatro Sociale e altre opere.
“Camogli”, ancora non si sa bene l’origine di questo nome.
Alcuni lo attribuiscono alla parola “Camulo”, il nome di una divinità etrusca, o da “Camolio”, divinità gallo-celtica. Altri studi invece propongono l’orgine greco-ligure che significa “cam” (in basso) e “gi” (terra) ovvero “terra in basso”, che difatto coincide con la realtà.
Con il tramonto abbiamo deciso di cercare un posticino sul mare dove mangiare e continuare il nostro appuntamento, che non poteva svolgersi in un posto più romantico e vero.
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